Saffo è stata una poetessa greca vissuta tra il VII e il VI secolo a.C.
Nata a Mitilene (secondo altri, più probabilmente, ad Ereso), nell'isola da Lesbo, Saffo appartenne ad una famiglia aristocratica, come indica il nome del padre, Scamandronimo.
Dei suoi fratelli, la poetessa nomina Carasso, che sappiamo essere stato mercante: secondo Erodoto (II, 134-35) il fratello di Saffo si rovinò per amore della cortigiana Rodopi, ricevendo un rimprovero dalla sorella in un componimento di cui ci resta un ampio frammento.
La sua posizione aristocratica la portò ad essere maestra di un tiaso, una comunità socio-rituale in cui le ragazze di buona famiglia venivano istruite nelle arti e lettere e nelle ritualità domestiche, per diventare buone spose: non a caso, le divinità più frequentemente menzionate nei frammenti saffici sono Era, dea delle nozze, ed Afrodite, dea dell'amore.
Dal mercante Cercila di Andro, la poetessa ebbe una figlia con lo stesso nome di sua madre, Cleide, come lei stessa ci informa in un affettuoso frammento.
Probabilmente giunse alla vecchiaia, se in un frammento lamenta l'inarrestabile declino fisico che non le impedisce di godere della bellezza. E' invece invenzione dei comici attici (e ripresa da Ovidio nelle Heroides) la storia che la vuole innamorata del bel barcaiolo Faone, rifiutata dal quale si sarebbe gettata in mare dalla rupe di Leucade.
La sua poesia scaturì dalle emozioni vissute all'interno del raffinato sodalizio femminile da lei diretto, e l'incanto dei suoi versi sta nell'assoluta naturalezza con cui si esprimono le vibrazioni sottili e tormentose dei sentimenti.
Per quanto riguarda la produzione letteraria, l’opera di Saffo è composta nel dialetto eolico della sua patria.
Venne curata da grammatici alessandrini e suddivisa in nove libri, a seconda dei diversi metri usati. Attualmente abbiamo a disposizione un’intera ode, parti di altre odi, giunteci anche tramite citazioni indirette, e un considerevole numero di frammenti più brevi.